Andrea Luchi

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Sterilità: una malattia moderna con soluzioni antiche (1° parte)

La fertilità è un grande problema moderno. Sono sempre di più le donne che non riescono a concepire. Eppure non è sempre stato così. E anche oggi per taluni popoli non è così. Coloro, infatti, che vivono in maniera tradizionale (non occidentalizzati) non hanno problemi di fertilità.
Proviamo quindi andare a osservare un po’ lo stile alimentare di queste popolazioni per avere degli spunti su cosa mangiano le loro donne quando sono in età fertile, prima e dopo essere rimaste incinte. Magari potremmo avere degli spunti interessanti da applicare alla nostra realtà.
La scienza moderna poi ci dà un bell’aiuto nel capire come funziona il corpo umano e quali nutrienti sono necessari per il suo corretto funzionamento: in questo modo possiamo andare a cercare i cibi che sono ricchi in questi nutrienti per massimizzare le possibilità di mettere nel motore la benzina migliore, favorendo, tra le altre cose, la fertilità.
Vediamo quindi di analizzare il tema della fertilità partendo da queste premesse.
 
Cosa abbiamo mangiato per millenni?
Una dieta molto diversa dall’attuale, che è dominata dal dogma “I grassi fanno male!!”. In genere, a parte rarissime eccezioni, la maggior parte delle calorie introdotte è sempre giunta dai grassi: tra il 50% e il 70% delle calorie provenienti dai grassi è quello che abbiamo mangiato per migliaia e migliaia di anni. La quantità di proteine e carboidrati invece ha oscillato per entrambi questi macronutrienti in una forbice tra il 10 ed il 30%.
Cosa voglioni dire questi numeri? Che l’alimentazione tipica dell’essere umano è sempre stata ricca di grassi e moderata quanto a contenuto in proteine e carboidrati. Lo so, la piramide alimentare ci dice di mangiare in modo diverso. La storia dei popoli non occidentalizzati insegna diversamente, e questi popoli (ovvero tutti noi prima di soggiacere alle lusinghe dei cibi moderni e alla paura dei grassi) guarda caso non avevano problemi di fertilità.
Altre cose da considerare: perchè mangiare grasso
Nel latte umano, oltre il 50% delle calorie vengono dai grassi.
Il nostro corpo è fatto di grassi (le nostre cellule non esisterebbero senza grassi). Il nostro cervello è fatto di grassi. La fonte principale di energia per il  nostro corpo è il grasso. I mitocondri, le “fornaci” che si trovano nelle nostre cellule, come carburante preferito hanno i grassi.
I grassi non fanno ingrassare di per se. Cosa si dà agli animali per farli ingrassare? Farine e cereali!! Conoscete qualche allevatore che dà ai propri animali del grasso per fargli mettere sù peso? Le cause vere dell’obesità non si conoscono a fondo ma di certo ha un ruolo preminente l’eccessivo consumo di carboidrati lavorati e di olii vegetali. Le popolazioni che hanno un introito più alto in assoluto di grassi al mondo, come i Masai (65% di grassi nella dieta) e gli Esquimesi (90% di grassi nella dieta) sono assolutamente in perfetta forma fisica e molto fertili.
L’alimentazione moderna, oltre che favorire l’obesità, con il suo carico eccessivo di carboidrati tende a ridurre la fertilità. Infatti l’alto carico di carboidrati che le donne moderne introducono giornalmente, provoca, in soggetti predisposti, un aumento della insulina nel sangue che a sua volta (attraverso un meccanismo denominato insulino-resistenza) determina la “trasformazione” degli estrogeni in testosterone, meccanismo che sta alla base della Sindrome dell’Ovaio Policistico; una patologia della quale soffrono il 10% delle donne in età fertile che impedisce spesso di rimanere gravide. Curiosamente il contrario avviene negli uomini: un’alimentazione ricca di carboidrati porta il testosterone a trasformarsi in estrogeni, il che riduce la fertilità nei maschietti. In pratica l’alimentazione moderna crea una bizzarra commistura dei sessi con donne sempre più maschie e maschi sempre più effeminati. Un triste destino di cui molte donne non sono assolutamente consce. La mancanza di fertilità quindi spesso ha a che fare con quello che mangiamo.
Considerate anche un altro aspetto. Vi viene detto che la frutta e le verdure hanno molte vitamine utili per il nostro benessere: vero (lo sappiamo tutti). Quello che meno si sa è che alcune vitamine si chiamano liposolubili, cioè si sciolgono nei grassi. Cosa vuol dire questo? Vuol dire, tra l’altro, che per essere assorbite devono essere ingerite insieme ai grassi, altrimenti ne assorbiamo molte di meno. Quella bella insalata che mangiate con il petto di pollo e limone alla piastra senza un goccio d’olio non vi darà le vitamine necessarie perchè non riuscirete ad assorbirle visto che il pasto è povero di grassi.
So di cosa vi state preoccupando. I grassi fanno venire l’infarto? La risposta sintetica è no. Come potete leggere in questa review pubblicata sull’AJCN.

Quali sono i grassi da mangiare? Ci sono quelli buoni e quelli cattivi. Ne abbiamo parlato ampiamente qui. Vi consiglio dunque di leggere bene questi post (http://sanipersempre.com/category/grassi-2/).
In sintesi: Per aumentare le probabilità di rimanere gravide dovete aumentare (rispetto al tipico atteggiamento “grassofobico”) il contenuto di grassi buoni della vostra dieta.
 
Il ruolo dei carboidrati
I più “famosi” sono il glucosio ed il fruttosio, detti zuccheri semplici. Si trovano nella frutta (da qui fruttosio), nella verdura e in molti altri alimenti. Quando si uniscono (glucosio+fruttosio) otteniamo lo….zucchero!!! Sì proprio quello che si mette nel caffè.
Il glucosio è utilizzato come energia da tutte le cellule del nostro corpo. Lo troviamo nella frutta, nella verdura, nelle patate etc etc. Ma lo possiamo anche produrre da noi con un meccanismo complicato che si chiana gluconeogenesi (che vuol dire “creare il glucosio da zero”). Il glucosio, però, è una sostanza che non può girare a lungo nel nostro sangue perchè alla lunga è tossico. Un po’ come la benzina, che tutti mettiamo volentieri nel serbatoio della macchina ma con cui certo non ci laviamo il viso, o ci facciamo colazione. Utile, cioè, non vuol dire buono in tutte le circostanze. Quindi, di quello che non utilizziamo lì per lì, un pochino lo mettiamo da parte nei muscoli e nel fegato immergendolo nell’acqua perchè poi sia pronto al bisogno (e lo chiamiamo glicogeno). Ma abbiamo solo un contenitore da mezzo chilo per mettere da parte il glucosio in eccesso. Che farne del resto visto che è tossico se rimane in giro nel sangue? Semplice, lo trasformiamo in grasso, di cui abbiamo la possibilità di metterne da parte quanto ne vogliamo: la parola tri-glideride viene proprio da questo (3 zuccheri). I triglideridi sono zuccheri trasformati in grassi. Ecco come si spiega che i carboidrati fanno ingrassare.
Il fruttosio, invece, che troviamo soprattutto nella frutta, e anch’esso un carboidrato semplice, ma ha un destino completamente diverso. Non è infatti utilizzato come fonte di energia nel nostro corpo. Nessuna cellula lo utilizza. Viene trattato come una sostanza tossica. Finisce subito al fegato e viene trasformato direttamente in grasso o in glucosio. In piccole quantità il fruttosio è tollerato dal nostro corpo, quando invece supera certe quantità danneggia il fegato (fegato grasso) e provoca la malattia metabolica (aumenta gli acidi urici, la pressione etc etc). Il concetto quindi da ricordare è che il fruttosio è del tutto accettabile se lo mangiamo in quantità non eccessive, e se viene da fonti naturali (frutta). Molto meno se proviene ad esempio da cibi o bevande arricchite di fruttosio. Se mangiamo qualche frutto durante la giornata non succede nulla. Se invece facciamo una caraffa di spremuta d’arancio e ne beviamo in continuazione la cosa cambia. Sembra una cosa del tutto naturale, ma la quantità di fruttosio diventa eccessiva e metabolizzarla complicato.
Inoltre un buon numero di persone non riesce ad assorbire il fruttosio a livello intestinale; questo fruttosio rimane nell’intestino e diventa cibo per i batteri che cominciano a proliferare dando tutta una serie di patologie come l’intestino irritabile e permeabile che portano a sintomi come flatulenza, pesantezza intestinale, diarrea.
I carboidrati debbono far parte della nostra alimentazione. Il problema sono le quantità e la provenienza. Se siete sovrappeso e volete rimanere gravide ridurre la quantità di carboidrati è un’ottima idea, perchè riducete lo stimolo alla secrezione insulinica che poi è alla base delle alterazioni ormonali che portano alla PCOS (Sindrome dell’ovaio policistico). Anche la provenienza dei carboidrati è fondamentale. E’ meglio utilizzare cibi che pur fornendo carboidrati non hanno molti antinutrienti (sostanze dannose), come purtroppo hanno i cereali e i legumi. Quindi buone fonti di carboidrati sono patate dolci, taro, patate nostrane e vegetali ricchi di amidi in genere. Anche la frutta in genere è ok, se non in quantità eccessive.

 
Proteine
E’ difficile abbuffarsi di proteine. In genere non costituisce un problema regolarsi nel loro consumo. Sono i grassi e i carboidrati che dovete tenere nel mirino. L’attenzione da porre in gravidanza è quella di non esagerare con le proteine perche possono portare a complicanze per la mamma e il feto. In gravidanza meglio non superare mai i 100 g di proteine al giorno.
 

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16 risposte

  1. Salve dottore,lei parla del fruttosio e di quantità minima tollerata al di sopra della quale è dannoso. Ma molti integratori energetici per sport di endurance fanno uso di mix. a base di fruttosio+maltodestrine (sembra che non diano fenomeni di ipoglicemia reattiva).. A tal proposito qual’è la quantità massima di fruttosio tollerabile dall’organismo secondo lei? grazie
    Alberto.

  2. Buongiorno dottore, tutto ciò che scrive è molto interessante, ho provato a seguire la paleo, in modo più corretto possibile, per via di una salute “devastata”, ma ho avuto diversi problemi, ho visto diversi dott. in questi ultimi 4 anni. Però da qualche mese che non so più a chi credere (penso sia comprensibile) ho avuto diversi problemi di salute, ora mi trascino ancora robaccia, e sto in bilico, vorrei sapere che direzione prendere, vorrei spiegare cosa non va per il mio percorso personale nella paleo, ma non trovo risposte, non è il caso che io stia qui ad elencare i perché, non ho fortissimi dubbi sulla completa astensione da legumi e cereali, ma nello stesso tempo… ho fortissimi dubbi sulla paleo e a dire il vero su tutti quelli che parlano di alimentazione o diete per la salute. Davvero non credo più a nessuno. Sono terrorizzata su qualsiasi percorso intraprendere …(per qualsiasi alimentazione che si scelga è sempre la stessa cosa) fra qualche mese si scopre che è tutta robaccia pubblicitaria o fa male o chissà cosa… succede con tutte! Non pretendo tanto vorrei solo stare bene, sorridere… non si scherza promettendo salute…
    Grazie! Alessandra

  3. “il fruttosio Finisce subito al fegato e viene trasformato direttamente in grasso o in glucosio” …..questa è una ovvietà, tutti i carboidrati quando sono in eccesso vengono trasformati in grasso, non il fruttosio soltanto! Quest’ultimo, una volta trasformato in glucosio, esattamente come tutti gli altri si troverà in circolo nel torrente ematico, e l’ormone insulina provvederà a ridurne ogni eccesso ulteriore alla nostra omeostasi glicemica (1 gr/litro). L’insulina può stoccare il gluosio nel fegato e nei muscoli se questi sono pretenziosi, solo poi contribuirà ad accrescere i nostri adipociti. Dunque anche il fruttosio può essere utilizzato per produrre energia…

  4. buongiorno dottore io leggo volentueri quello che ci scrive in particolare sull’argomento fertilità…in poche parole le spiego la mia situazione.Sono affetta da morbo di crohn da ormai 10 anni,ora sono in cura con humira ogni 15 giorni una puntura da 40 mg,due compresse di pentacol da 800mg al giorno,e 1 compressa di keppra da 1000mg perchè soffro anche di crisi epilettiche(da ormai due anni non ho più crisi)ho fatto la visita teratologica e mi hanno detto che non ci sono problemi con i farmaci per una gravidanza,pero da 2 anni sto cercando la gravidanza però non arriva.Ho fatto insieme a mio marito la visita al centro fertilità e tutti gli esami fatti sono ok.Il centro fertilità che ci segue ci ha detto che non abbiamo nessun problema che siamo con tuttigli ormoni apposto.MA dopo aver letto il suo articolo sull’alimentazioni x una percentuale migliore per una gravizanza vorrei dei consigli se possibile da lei…aspettando sue notizie la ringrazio.debora.

  5. Salve,
    il 50% di calorie provenienti da grassi poteva anche funzionare in quel contesto; ma adattato alle necessità della maggioranza che passa il suo tempo lavorativo davanti a un PC e quello ricreativo davanti alla TV, più un po’ di sport, magari anche pesante (che però usa in prevalenza altre vie energetiche) diventa eccessivo. I carboidrati fanno male in eccesso! Ormai questa è una delle linee guida più suggerite, che nasce da evidenze scientifiche incrociate, per una salute ottimale e un invecchiamento rallentato: glicosilazione e sindrome x sono due delle parole chiave. Tuttavia, il cervello preferisce i carboidrati e un po’ di zuccheri per ripristinare i livelli di glicogeno epatico e muscolare ci vogliono. Il cervello viaggia a 20 watt (15, 25, 12 30 secondo alcuni); vi risparmio i calcoli ma significa che siamo sui 100 grammi di carbo in via esclusiva. Diciamo un 80 in via prevalente. Un 100-150 grammi per un uomo che fa attività fisica io ce li metterei. Le proteine? Mi sa che sto scrivendo anche troppo… Ma mi piacerebbe sapere da lei quale migliore ripartizione di macronutrienti suggerisce (ho letto che non le piace fare troppi calcoli, ma ci provi gentilmente) per una persona che fa un lavoro sedentario, ma poi si impegna in attività sportive di discreto livello, anche se limitate come durata. Grazie

  6. Dott. Luchi, come è possibile conciliare la bassa quantità di carboidrati nella dieta col consumo di patate dolci, patate nostrane, taro (non so cosa sia) e vegetali ricchi di amidi, da lei citati? Il mio pensiero è che in questo modo il consumo di carboidrati sia elevato…cosa mi sfugge? Grazie.

  7. dott. buon giorno. Mio marito insiste che il nostro bambino di sette anni non deve mangiare molto pollo, del quale ne va matto. Perché crea problemi di infertilità. Può dirmi quanto può avere di vero questa leggenda metropolitana?

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