Andrea Luchi

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Gli ormoni in menopausa: una “toppa” o una terapia salvavita? Il ruolo degli ormoni bioidentici (I° Parte)

Premessa
Dire Menopausa (M) significa dire “maturità”, “senescenza” e infine “vecchiaia”. E’ quella fase della vita di una donna che segue agli anni della fertilità, dove alcuni ormoni smettono di essere prodotti in quantità significative.
Cominciano spesso a comparire sintomi fastidiosi, il fisico si modifica, lo spirito e la mente talvolta.
Tutto questo si porta dietro paure, fastidi, ma anche in molti casi una transizione non troppo difficile negli anni della maturità. Gli “ormoni mancanti” sono la chiave per capire cosa aspettarsi e come affrontare questo periodo, inevitabile, della vita di una donna.
Gli Ormoni mancanti
Tra i principali ormoni mancanti nella donna dopo i 50 anni troviamo gli Estrogeni (E) ed il Progesterone (P) prodotti da ovaie e surreni. Le ovaie ed i surreni però  invecchiano ed E e P dopo i 50 anni vengono prodotti in quantità minime.
Il passaggio alla M è segnato dai classici sintomi: vampate di calore, sbalzi d’umore, insonnia, secchezza vaginale, sovrappeso etc etc.
Per ovviare a questi fastidi alle donne vengono talvolta prescritti degli E sintetici accompagnati spesso da Progestinici (ovvero da molecole sintetiche simili ma NON identiche al P); questo per ovviare al fatto che gli E tendono a stimolare la mucosa uterina con possibili effetti indesiderati (ad es. sanguinamento). I progestinici contrastano questi effetti degli E.
Passati i fastidi della transizione alla M la tendenza dominante è quella di sospendere il trattamento ormonale e lasciare la donna invecchiare senza alcuna correzione delle carenze ormonali. In fondo è normale invecchiare: perché voler andare contro natura forzando la donna ad una terapia sostitutiva foriera di possibili rischi ed effetti collaterali?? Il declino verso la vecchiaia, ci dicono, è normale e le donne debbono accettare di “appassire” lentamente per finire preda di Osteoporosi, Cancro, Alzheimer, Malattie Cardiovascolari (responsabili queste ultime, care signore, del 50-60% delle morti tra le donne in menopausa!!).
Si può pensare di fare qualcosa per arginare questo declino “naturale”? Difficile, ci dicono, perché la Terapia Sostitutiva Ormonale (TOS) è piena di insidie (cancro?) e dagli esiti incerti.
Oltre le Vampate
E’ bene ricordare che i problemi legati alla menopausa non sono soltanto quei fastidi (vampate etc) che molte donne sperimentano. Anzi, quei “fastidi” sono spesso il male minore.
Vediamo cosa ci dice la letteratura scientifica sui veri problemi della M e del ruolo degli E:
1. Dopo 10 anni di M molte donne cominciano a perdere i denti perché la perdita di tessuto osseo mandibolare non permette ai denti di essere sostenuti correttamente.
2. Aumentano in M le probabilità di andare incontro a Degenerazione Maculare, una delle cause più importanti di cecità. Le donne che prendono gli E in M hanno una probabilità dell’80% inferiore di ammalarsi di questa patologia.
3. Le donne in M che hanno preso per oltre 10 anni gli E hanno una riduzione dell’83% delle probabilità di ammalarsi di Alzheimer.
4. Le donne che prendono gli E in M hanno una riduzione della patologia cardiovascolare (Infarto e Ictus) del 50%.
5. Gli E in M prevengono l’Osteoporosi. Sapete che il 50% delle donne che hanno una frattura di anca dopo i 65 anni muoiono entro due anni?
Senza gli E insomma, le donne affrontano la seconda parte della loro vita con una maggiore incidenza di depressione, obesità, osteoporosi e malattia cardiovascolare.
WHI: la pietra tombale sulla TOS? Gli ormoni Bioidentici
Siamo nel 2003. Per porre un argine ai problemi della M da diversi decenni si utilizza la TOS. Nella primavera del 2003 lo studio WHI (Women Health Initiative), il più grande studio mai intrapreso sulle donne in M, dimostra che la TOS provoca un maggiore rischio di Infarti, Ictus, Tumore al Seno e Demenza. Da un giorno all’altro milioni di donne smettono di fare la TOS senza che i medici propongano loro alcuna alternativa.
Eppure nei 40 anni precedenti si era capito che gli E proteggevano da:
– Cardiopatie
– Ictus
– Colesterolo in eccesso
– Alzheimer
– Perdita di memoria
– Sintomi della M
– Osteoporosi
– Atrofia delle vie urinarie, infezioni delle vie urinarie
– Invecchiamento della pelle
– Depressione e sbalzi di umore
 
Gli Ormoni Bioidentici
Perché dunque lo studio WHI sembrava mostrare il contrario? Perché in quello studio si utilizzavano ormoni “sintetici”. Nessun rischio, infatti, è mai stato dimostrato utilizzando gli ormoni naturali o bioidentici (vedi Cosa sono gli Ormoni Bioidentici) che dir si voglia.
Vediamo di definire cosa significa Ormone sintetico e Ormone bioideintico (B.I.).
L’ormone B.I. è un ormone identico nella struttura chimica a quello che abbiamo nel nostro corpo. Ad esempio, il principale estrogeno del nostro corpo si chiama 17-β-Estradiolo. Fare la Tos in M con E B.I. significa prendere esattamente il 17-β-Estradiolo.
Naturale o B.I. NON significa che la sostanza è estratta da una pianta o che è un derivato della Soia. Infatti gli ormoni B.I. sono fatti in laboratorio come tutti i farmaci, ma sono creati copia esatta di quelli umani. Gli ormoni sintetici sono anch’essi fatti in laboratorio ma a differenza di quelli B.I. non sono esatte repliche dei nostri. Perché non lo sono? Perché se lo fossero non sarebbero “brevettabili” dalle case farmaceutiche: infatti non si possono brevettare le sostanze naturali (l’acqua non è brevettabile ad esempio). Le case farmaceutiche investono milioni di dollari per creare un farmaco e sono “costrette” a brevettarlo perché altrimenti ovviamente non potrebbero guadagnarci: non c’è nulla di male in questa pratica, ma è bene sapere di cosa stiamo parlando. Quindi le case farmaceutiche modificano lievemente la molecola naturale aggiungendoci o togliendo uno o più gruppi chimici al fine di poter avere l’esclusività d’uso. In questo modo però non si hanno degli ormoni perfetta copia dei nostri, il che provoca talvolta degli inconvenienti.
I rischi del WHI Study
Nel WHI il rischio di tumore al seno era in realtà molto più piccolo di quello che sembrava: meno di uno per 1000 donne. Piccolo ma esisteva. Questo rischio esisteva però solo quando i due farmaci dello studio venivano presi insieme: Premarin + Provera. Il Premarin, attenzione, non è un ormone B.I. ma semplicemente un insieme di estrogeni di cavalla gravida (almeno 10 estrogeni di cavalla, ignoti ovviamente al corpo umano). Il Provera non è Progesterone B.I. ma un progestinico di sintesi (ovvero progesterone modificato, medrossiprogesterone per l’esattezza).
Comunque quando il Premarin veniva preso da solo non vi era un aumentato rischio di tumore al seno. Quindi era il Provera ad aumentare il rischio di tumore al seno. L’estrogeno di sintesi era innocente in questo caso.
Il Premarin preso da solo si dimostrava invece colpevole di aumentare lievemente il rischio di ictus, ma soltanto quando veniva preso da donne di 65 anni e oltre che iniziavano la TOS dopo i 65 anni. Nessun rischio nelle donne che prendevano il Premarin prima dei 60 anni o che comunque lo cominciavano entro i primi anni della M.
Molti studi dimostrano inoltre che il Premarin aumenta il rischio trombotico nelle donne mentre, attenzione, il 17-β-Estradiolo (l’ormone B.I.) non aumenta questo rischio.
Infine è bene ricordare che le donne del WHI avevano una età media elevata (sopra i 60 anni). Altri studi dimostrano che quando la Tos inizia prima dei 60 anni questi rischi degli E non esistono.
E’ quindi evidente che il rischio della Tos è dovuto all’utilizzo di ormoni sintetici e al fatto che le donne in terapia erano in M da oltre 10 anni.
Il 17-β-Estradiolo: l’ormone della giovinezza
Gli E B.I. dunque si dimostrano veramente fondamentali per mantenere un buono stato di salute in M.
Sbalzi di umore
Con la M arrivano gli sbalzi di umore. Gli E interagiscono con le endorfine nel cervello e senza E le endorfine fanno spesso cilecca. Sono gli estrogeni in aumento che vi fanno sentire bene nei primi giorni del ciclo mestruale. Mai pianto per una sciocchezza, senza motivo? Potrebbe essere la carenza di estrogeni. Gli studi dimostrano una maggiore stabilità emotiva nelle donne che fanno la Tos.
Non solo, gli E sono il tranquillizzante naturale dell’organismo perché inibiscono il MAO, l’enzima che degrada la serotonina la quale di conseguenza può esplicare senza intoppi la sua azione benefica sull’umore.
Alzheimer? No grazie
La funzione positiva degli E si manifesta a livello cerebrale anche nelle aree deputate alla memoria e all’apprendimento, che sono quelle in genere colpite dall’Alzheimer. Le donne che prendono per almeno 10 anni gli E in M hanno un rischio di Alzheimer ridotto dell’83%!!
Che succede là sotto?
La secchezza vaginale e le infezioni urinarie possono essere curate con la Tos. La vagina tende ad atrofizzarsi con la perdita di E in M. I rapporti sessuali diventano dolorosi, le vie urinarie sono compromesse con maggiori possibilità di infezioni. Gli E rinvigoriscono la vagina, la tonicizzano e le pazienti arrivano nel mio ambulatorio dicendo: “Qualcosa è cambiato là sotto!”
Le rughe
Gli E stimolano la produzione di acido ialuronico nel collagene con conseguente pelle più tonica e idratata. Oltre al brodo di carne e ossa gli E sono una vera manna per la pelle di una donna in M.
Osteoporosi
Gli estrogeni praticamente eliminano il rischio di osteoporosi nelle donne in M stimolando la produzione di Calcitonina (prodotta dalla tiroide, da qui la superiorità della terapia con Tiroide Secca nell’Ipotiroidismo) e aiutando la Vitamina D a rimodellare l’osso. Lo studio PEPI (Postmenopausal Estrogen/Progestin Trials) dimostra che le donne che fanno la Tos guadagnano tessuto osseo e non hanno praticamente osteoporosi dell’anca e della colonna vertebrale.
L’osteoporosi è una malattia ampiamente prevenibile se si usa correttamente la Tos in M.
Arteriosclerosi
Di cosa muoiono le donne in M? Non di tumore al seno certo! Le donne moderne muoiono in gran parte per problemi cardiovascolari, e non lo sanno! Ci si preoccupa dei tumori, si fa la mammografia, si guardano le ovaie, ma il Killer delle donne è la malattia cardiovascolare.
Le donne che prendono gli E riducono del 50% le probabilità di morire per problemi di cuore o di ictus quando sono vecchie.
Avete idea ora di quale notizia dovrebbe essere nella prima pagina dei giornali la mattina quando vi alzate? Quanti milioni di morti si risparmierebbero con la Tos iniziata precocemente in M?
Gli estrogeni riducono la malattia cardiovascolare perché migliorano la sensibilità all’insulina, diminuiscono le LDL, aumentano le HDL e impediscono l’ossidazione del colesterolo, fatto che è il vero responsabile della pericolosità del colesterolo. Non solo, migliorano la salute delle arterie migliorando la funzionalità dell’”intima”, lo strato della parete arteriosa a contatto col sangue.
Esiste il rischio “Tumore” con gli E?
Nel 1987 i ricercatori Cancer and Steroid Hormone Study studiarono le donne in M che prendevano gli E da almeno 20 anni.Non osservarono alcun aumento del tumore al seno, anche nelle donne che avevano una storia familiare di tumore al seno.
Anche il NHANES I Epidemiology Follow-up Study 20 anni dopo ha dimostrato che non vi è rischio di aumento di tumore al seno nelle donne che fanno la Tos. D’altronde se ci pensate bene, le donne che prendono la pillola non hanno un aumentato rischio di tumore al seno.
Ma c’è di più. Ci sono oltre 60 studi che dimostrano che anche le donne che hanno avuto un tumore al seno e sono libere da malattia da più di 5 anni non corrono rischi a prendere gli E in M. Anzi, gli E sono protettivi, dato che le donne che prendono gli E dopo aver avuto il tumore al seno hanno meno recidive. L’equivoco nasce dal fatto che alcuni tumori al seno sviluppano dei recettori sensibili agli estrogeni che quindi accelerano lo sviluppo del tumore. Ma questi recettori si sviluppano dopo che il tumore è sorto: non è dimostrato che gli estrogeni siano la causa del tumore in prima istanza.
In realtà molti studi dimostrano che gli estrogeni diminuiscono la possibilità di ammalarsi di tumore al colon. Anche nel campo dei tumori gli estrogeni si dimostrano protettivi per la salute della donna.
Conclusione
Quando si pensa alla Tos si pensa solo alcune cose, per lo più negative. Ma come diceva Bastiat nel suo saggio di metà 800, “Ciò che si vede, ciò che non si vede”, è più facile soffermarsi sui presunti lati negativi visibili della Tos (che comunque spero di avere in gran parte chiarito in questa prima parte della serie) che su quelli positivi che non si vedono subito ma dopo anni.
Ciò che non si vede a 50-55-60 anni sono i gravi problemi di salute che possono arrivare passati i 65 anni se non si fa una Tos quando è il momento (nei primi anni della menopausa). I dati sono impressionanti. Le statine e l’aspirina che sono farmaci diffusissimi riducono la mortalità quando va bene del 5 per cento. La Tos fatta con gli ormoni giusti (quelli B.I) riduce la mortalità cardiovascolare di un impressionante 50%. Eppure il silenzio regna sovrano. La Tos dovrebbe essere un diritto di tutte le donne perché è una terapia salvavita. Purtroppo le società scientifiche non sono al passo con la letteratura scientifica e consigliano la Tos solo per ridurre i sintomi della M. Io non sono d’accordo, e la letteratura scientifica sono convinto mi dia ragione.
(La seconda parte dell’articolo la trovate qui)

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5 risposte

  1. Dottore la mia compagna ha trovato l’articolo molto interessante,ma guustamente si chiede come potersi procurare e o prescrivere gli ormoni b.i…puo’ darmi un consiglio? Grazie

    1. Ci vuole un medico che li conosca e li sappia prescrivere. Non solo la terapia va monitorata nel tempo per assicurarsi che i valori ematici degli ormoni siano sufficienti. Insomma, ci vuole un esperto. Gli ormoni bioidentici in genere vengono preparati da poche farmacie specializzate che si trovano anche in Italia.

      1. Ottimo ed importantissimo articolo, dottore, grazie… Saremmo in tante ad essere interessate ad avere riferimenti – farmacie che preparano gli o.b.i. e medici che praticano questo tipo di Tos – precisi e sicuri… Come fare per averli? Può aiutarci?

        1. Come farmacia esiste la farmacia Metalla di MIlano che prepara questi ormoni.
          Quanto ai colleghi so che ci sono e conosco qualche nome ma siccome non conosco il loro modo di lavorare non mi permetto di consigliarli o sconsigliarli pubblicamente.
          Gli ormoni bioidentici possono essere prescritti in molti modi, molti inefficaci. Ad esempio la crema al progesterone bioidentico a mio avviso non é buon modo dal momento che non si raggiungono livelli ematici di progesterone sufficienti a fare prevenzione primaria.
          Credo che sia compito dei pazienti (i clienti) organizzarsi e fungere da controllori di noi medici indicando chi consigliare e chi no.

I commenti sono chiusi.

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